Intorno a tutte queste figure è un trionfo di spirali d’acanto e di racemi che ricoprono l’abside dal fondo d’oro. Queste decorazioni richiamano l’ellenismo e l’arte bizantina per la profusione d’oro. L’oro rappresenta la divinità. All’interno delle spirali, come sui rami in una foresta, uccelli riprodotti in modo magistrale: cicogne, pavoni, aquile, colombe, beccacce. Il Pavone non solo è segno di immortalità ma è anche simbolo dell’arte paleocristiana che rappresenta Cristo. Al di sotto delle figure dei santi, scorre un fiume. E’ alimentato dai quattro fiumi del Paradiso che sgorgano da un piccolo monte al centro e anche da due coppe poste ai due lati del mosaico sulle quali si poggiano due personaggi con la barba. Due cervi si abbeverano ai fiumi del Paradiso. Nel fiume c’è di tutto: pesci, pescatori, velieri uccelli ma anche figure immaginarie.
Le immagini gerarchicamente più importanti sono rappresentate con dimensioni superiori rispetto a tutto il resto. Nel Clipeo, cioè nel Tondo, Maria e Gesù sono enormi rispetto a tutti i personaggi. Questo è un elemento tipico, oltre alla frontalità, del periodo costantiniano. Questa caratteristica rimane nel tempo.